Finestre e altri oggetti magici

Finestre e altri oggetti magici

Dipinti di Meridith McNeal

Ogni opera d’arte racchiude in se due tipi di gesti: quelli dell’artista e quelli dello spettatore. I gesti dell’artista sono spesso diretti e più facilmente individuabili - nel modo in cui la pittura viene applicata, come la penna viene tenuta, nello spessore o nella delicatezza di una linea. Ma esiste anche il suggerimento implicito- come l’artista guida il suo pubblico; che cosa ci sta domandando?

I dipinti di Meridith McNeal acquisiscono una ‘feroce’ energia dinamica da un’opposta, e allo stesso tempo compatibile, sequenza di messaggi. I dipinti – raffiguranti finestre di Roma e Sperlonga, ed una collezione di oggetti 30.5x30.5cm intitolati “Magical things” (oggetti magici) - richiedono due tipi di azione da parte dell’osservatore. McNeal ci sta chiaramente convocando, invitandoci attraverso una serie di finestre a grandezza naturale che si affacciano su paesaggi seducenti; allo stesso tempo ci sta anche chiedendo di soffermarci, di aspettare, ed osservare più da vicino ciò che si trova all’interno. Oltre al rispettivo paesaggio esterno, ogni dipinto di finestra allude ad un interno affascinante, a volte in modo diretto ma più frequentemente solo attraverso l’accenno di ciò che si trova oltre la cornice. La raccolta “Magical Things” rende questa direttiva ancora più esplicita; in ogni piccolo dipinto infatti, McNeal presta un amorevole attenzione ad oggetti comuni che rischierebbero di passare inosservati senza la sua guida.

Aperte, chiuse, socchiuse, con tende o spoglie; con riflessi opachi o semplicemente trasparenti – le finestre di McNeal hanno il loro proprio modo di invitare lo spettatore ad entrare; contemporaneamente, ognuna prega di soffermarsi un momento. La traccia di amabili interni arredati , con le loro piante lussureggianti e opere d’arte appese alle pareti, controlla l’impulso di sorvolare. E il ridondare di questi ambienti è pienamente in grado di resistere al fantastico mondo dell’oltre, ricordandoci che ciò che è contenuto tra i nostri punti di vista paralleli ha tanto da offrire quanto ciò che si trova al di fuori.

E per provocare ulteriore contemplazione, McNeal ci offre le meraviglie del quotidiano. Magical Things, una serie di studi ad acquerello ed inchiostro, venera gli oggetti facilmente ignorati della vita quotidiana: una ciotola di olio d’oliva, una barchetta di carta, un barattolo di pepe. Con l’aiuto devoto dell’artista, questi diventano totem, Milagros, amuleti di consapevolezza, intrisi di un potere più grande della somma delle loro parti. Mentre i dipinti di finestre suggeriscono ampiezza e vastità, queste piccole opere si esprimono ad alta voce contro l’impulso di dare tutto per scontato. Anche questi, giocano con lo stesso senso di profondità che hanno le finestre, ma su scala completamente diversa. La tattilità sorprendente di una scatola di aspirina in rilievo Braille, un insalata di cetrioli pepati dentro una ciotola floreale, il quieto luccicare delle monete dimenticate sul piano di terracotta- questi sono davvero oggetti magici, e non solo per l’artista che li celebra.

Prefazione di Lisa Peet, una scrittrice, editrice, critica e artista, ed esperta in pasticciere che vive nel Bronx.

Meridith McNeal è un 'artista che vive a Brooklyn ed è anche insegnante, curatrice, amministratrice artistica e danzatrice di hula hoop. Le opere di Meridith sono regolarmente esposte in America e in Italia. Le sue opere sono rappresentate in America dalla galleria Figerworks Gallery a Brooklyn, New York e dalla Amy Simon Fine Arts a Westport, Connecticut ed in Giappone dalla H.A.C. Gallery a Koby City.

Le sue opere sono incluse nel libro Map As Art, The: Contemporary Artists Explore Cartography (2009), e You Are Here/NYC: Mapping the Soul of the City (2016) di Katharine Harmon, pubblicato dalla Princeton Architectural Press. Meridith ha curato oltre 80 mostre ed è la direttrice della Rush Philanthropic Arts Foundation, un'organizzazione ONLUS che fornisce programmi educativi per bambini e adolescenti.

Looking in to installation with reflection of the Tyrrhenian Sea